DAL CARSO IN CAPO AL MONDO E RITORNO

di Franco Sartori

S.M.S.  KAISERIN ELISABETH INCROCIATORE DELLA MARINA AUSTROUNGARICA

(quadro di Alexander Kircher   “ incrociatore Kaiserin  Elisabeth e corvetta Fasana 1893)

S.M.S. KAISERIN ELISABETH

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INCROCIATORE DELLA MARINA AUSTROUNGARICA (quadro di Alexander Kircher "incrociatore Kaiserin Elisabeth e corvetta Fasana 1893")

Questa ricerca è iniziata una sera d’estate al Museo del Mare di Trieste. In quella occasione, organizzata dall’ Associazione Zenobi per merito del suo instancabile promotore Roberto Todero, è stato presentato un video sull’affondamento della corazzata costiera Wien da parte dei MAS italiani al comando di Luigi Rizzo nel 1917. Tra il pubblico anche la Signora Barisi che in una pausa mi fece vedere, da parte mia meglio dire: “ammirare”, alcune foto tramandate da suo padre Luigi (già Barich) marinaio della marina austriaca prigioniero per cinque anni in Giappone nel corso della Grande Guerra. Da quella sera è scattata la voglia di conoscere quanto meglio possibile i risvolti di questa storia quasi inverosimile. Quanto segue è il risultato delle mie amatoriali ricerche. Luigi Barisi è nato a Skopo tra Sesana e Dutovlje il 21 giugno 1893. Paese del Küsterland (Litorale) austriaco sul Carso a pochi chilometri da Trieste. A 18 anni si arruola volontario (Freiwillig) nella K.u.K. Kriegsmarine (K.u.K. Matrosenkorps) come risulta dal foglio matricolare, dove è registrato Alois Barič. Il documento è conservato presso l'Archivio di Stato di Trieste.

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La prima foto lo ritrae appena arruolato, inviata da Sebenico come cartolina in data 19.1.1912 allo zio: Carisimo Zio Salutandoli li mando questa cartolina un mio ricordo che per il mumento non poso altro mandarli fino che non vado a fotografarmi alora li mandero una fotografia come che va Ricevi sinceri saluti dal suo nipote Luigi Barich Mile saluti e baci a Regina. Stimatisimo Signor Stefano Szabadai Tratoria Via Trieste n°7 Gorizia Pur se accreditato sul foglio matricolare di parlare due lingue sarà per tutta la vita perseguitato delle doppie dell'italiano scritto e non solo da queste.

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Luigi Barich viene quindi imbarcato come trombettiere (Hornist) sull'incrociatore S.M.S. Kaiserin Elisabeth, che era stato inviato come altre volte in Estremo 0riente. Nell’ estate del 1914, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, la nave si trovava in Giappone partita da Pola nell’ agosto del 1913.

VITA DI BORDO 1914 SHANGHAI CHINA

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Descrizione uniformologica: I due marinai nella fotografia , Luigi e l’amico Malalan, sono equipaggiati in maniera regolamentare per previsto impiego a terra come Landugsdetachement (distaccamento da sbarco); sono marinai, non fanti di marina dato che l'Austria elimina questo corpo già nel 1869. Da quella data sceglie di impiegare i marinai a terra senza distinzioni particolari se non nell'equipaggiamento (ghette, giberne, lo zaino per il cappotto e persino un "cannone da sbarco" da trainare a mano), o in alternativa di imbarcare reparti di fanteria, come avvenne a Creta nel 1897 durante le operazioni di pace condotte da una flotta internazionale; il reggimento che andò a Creta fu il KUK IR 87. Tornando ai due marinai indossano le giberne M 1888 montate sul relativo cinturone proprio alla marina chiuso da un delfino a forma di S coricata, portano il fucile Mannlicher 88 e la baionetta; il Signalhorn (tromba) è del tipo previsto nel Adjustirung dell’anno 1891 ed è lunga, senza bocchino, cm. 34. Il cordone mediante il quale la tromba viene portata è in lana da mm. 7 di spessore, screziato in giallo e nero con due pendenti a frangia. La gavetta (qui non visibile in quanto portata sullo zaino) è quella tronco conica zincata con custodia in tela e la borraccia è smaltata nera (da 450 cc.) portata appesa alla cintura dietro alla baionetta. La rosetta sul berretto porta la cifra FJI ed è del tipo destinato alla truppa e ai graduati di truppa (1 o due stellette sul solino). Le Kamaschen (ghette, scritte proprio con la K, mentre le precedenti erano chiamate Gamaschen con la G) sono in tela da vela rosso bruna impermeabilizzata e il modello indossato appare appena nel regolamento del 6 ottobre 1912, il che è coerente con le notizie riportate sul retro della foto. In collaborazione con Roberto Todero della Associazione Culturale F. Zenobi di Trieste.

Sul retro del foglio matricolare è riportato lo stato di servizio di Luigi a partire dal gennaio 1912. Sono annotate le promozioni da marinaio di quarta classe fino alla seconda, inframezzate dalla terza con la nomina a trombettiere; qualifica poi riportata anche su un elenco dei prigionieri in Giappone. L'ultimo aggiornamento inevitabilmente porta la data del 7 novembre 1914, quando cessati i combattimenti a Tsingtao con la resa della guarnigione austro tedesca inizia la prigionia.

Breve storia della nave. La SMS Kaiserin Elisabeth fu un incrociatore protetto della k.u.k. Kriegsmarine austoungarica, seconda ed ultima unità della classe Kaiser Franz Joseph I, varata nel 1890 ed affondata nel novembre del 1914 nel porto di Tsingtao, durante le fasi iniziali della prima guerra mondiale. Impostata nei cantieri dell'arsenale navale di Pola il 1º luglio 1888, la nave fu varata il 25 settembre 1890 con il nome di Kaiserin Elisabeth, in onore dell'imperatrice Elisabetta; la nave entrò in servizio il 24 novembre 1892. Nel viaggio inaugurale in Giappone ospitò a bordo l’erede al trono Franz Ferdinand durante il suo tour mondiale. Fu sottoposta a lunghi lavori di ricostruzione ed ammodernamento tra il 1905 ed il 1906. Dopo un periodo di servizio nelle acque di casa, a partire dal 1899 la nave fu periodicamente inviata in Cina in rappresentanza degli interessi coloniali austroungarici sul paese, partecipando anche alla repressione della ribellione dei Boxer nel 1900 - 1901. Allo scoppio della prima guerra mondiale la nave era dislocata in Cina, facendo base nella colonia tedesca di Tsingtao; l'incrociatore prese quindi parte all'assedio di Tsingtao, iniziato il 25 agosto 1914 ad opera di un forte contingente giapponese: la nave compì inizialmente alcune sortite contro la flotta assediante, ma divenne ben presto chiaro che la sua obsolescenza ne pregiudicava l'utilità bellica, l'equipaggio e parte dell'armamento pesante fu sbarcato per combattere a terra con la guarnigione tedesca. Esaurite le munizioni dell'armamento principale, la nave fu infine autoaffondata in rada il 2 novembre 1914, poco prima della capitolazione della piazzaforte; i membri dell'equipaggio furono detenuti in Giappone come prigionieri di guerra fino al rimpatrio nel 1920. (fonte wikipedia)

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LA PRIGIONIA

Una volta concluso l'assedio di Tsingtao tutti i superstiti tedeschi ed austroungarici, circa 4000, furono fatti prigionieri ed internati in Giappone, distribuiti in vari campi di prigionia. Secondo le convenzioni internazionali gli elenchi dei prigionieri furono trasmessi ai paesi belligeranti, il trattamento in generale fu conforme alle regole, come dalla relazione dalla Croce Rossa internazionale sulle condizioni dei campi e dalle molte testimonianze rimaste.

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Elenco dei prigionieri di guerra di Himeji registrati al dicembre 1914 .

1915 dopo l’assedio di Tsingtao prigioniero in Giappone nel Castello di Himeji 17 LUGLIO 1915

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Scritta sulla tabella nella foto: “U Robstvu sam Japoskom pod zastovom austrijskom cad ce deci ona cas daceoni pustitivas” Prigioniero in Giappone sotto la bandiera austriaca quando arriverà l’ora della libertà per noi. Himeji 17 VII 1915. Himeji è un castello all’epoca sede di un convento buddista, è tuttora una rinomata attrazione turistica. Fu una delle prime destinazioni dei prigionieri degli imperi centrali in Giappone dal novembre 1914 al settembre successivo. In seguito ci fu il trasferimento ad Aonogahara come campo di prigionia appositamente costruito.

Anche Malalan risulta nell'elenco in salute. La loro amicizia durerà nel tempo ben oltre la fine della prigionia.

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1918 Prigioniero di guerra in Giappone Aonogahara 10 XI 1918 Japon Okada

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Il campo di Aonogahara in una rappresentazione dell’epoca, è ancora oggi una struttura dell’esercito giapponese.

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Assieme ai prigionieri tedeschi ritornarono in Europa nel 1920, come riportato da un giornale ungherese, anche un numeroso gruppo magiaro dell'equipaggio del Kaiserin Elisabeth. I numeri riportati sull'articolo corrispondono a quelli degli elenchi dei prigionieri riportati nelle pagine precedenti.

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Luigi al ritorno a casa nel 1920, ben 15 mesi oltre la fine della guerra, trovò una situazione statuale completamente cambiata. Entrato da suddito austriaco nella Imperiale e Regia Marina da guerra Austroungarica nel 1912, ritornò in patria, dopo 3 anni di servizio e 5 di prigionia, diventando cittadino italiano, in seguito come tanti cambiando cognome da Barič- Barich a Barisi.

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Con la figlia parlò pochissimo della sua esperienza da prigioniero, le cui uniche testimonianze sono le poche foto rimaste, altre assieme al bocchino di una tromba conservate in precedenza sono andate disperse. Vivrà a Trieste fino al 1967.

ALTRI COMMILITONI E COMPAGNI DI PRIGIONIA

Il cannoniere romeno (fonte: Europeana) Tra i tanti Austroungarici anche un romeno, Dumitru Nistror N.2342, che ha vissuto la prigionia come Luigi Barich. I due campi di cui si hanno notizie si trovavano a Himeji e poi ad Aonogahara

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Dumitru Nistor è nato nel 1893 nel borgo contadino di Năsăud . Il suo sogno di viaggiare e vedere l'estero troverà realizzazione quando al momento "număraşului" (reclutamento) nel 1912 chiede di essere arruolato anzichè nelle milizie della Transilvania, dove erano di solito reclutati i Rumeni, nella marina austro-ungarica. Dopo la scuola di Marina è a bordo della nave "SMS Kaiserin Elisabeth", come Geschützvormeister (primo cannoniere). Destinato in l'Asia l'incrociatore Kaiserin Elisabeth partecipa all’assedio ti Tsingtao nel Mar della Cina, il 2 novembre 1914 ne verrà deciso affondamento. L'equipaggio precedentemente sbarcato assieme alle artiglierie utilizzate come batterie fisse sarà catturato dai giapponesi. Per dieci mesi, il contadino-marinaio di Năsăud sarà prigioniero nel monastero buddista a Himeji, per poi trasferirsi in un campo costruito ex novo per i prigionieri tedeschi e austriaci ad Aonogahara non lontano da Kobe, dove rimarranno fino al la fine del 1919. Troviamo alcune parti dei ricordi manoscritti, ora pubblicati in Romania.

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Il cuoco dalmata (fonte: Europeana) Pasko Rogulj "Kuchengast" il prigioniero Nr. 2374. Alla fine della guerra come tutti i suoi compagni di prigionia ritornò a casa trovando un altro stato, diventerà quindi suddito jugoslavo per poi emigrare negli Stati Uniti.

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Tra i tanti ungheresi si ricorda anche János Nemes N. 2345

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Dal minuzioso elenco dei prigionieri di Himeji risultano anche altre persone tra cui il protagonista del diario 1913-1920 di Friedrich Kirchner e il citato musicante Leone de Bianchi.

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Misconosciuta in Italia la vicenda è commemmorata nel Centenario della fine della prigionia grazie la collaborazione tra istituzioni culturali giapponesi principalmente, oltre che tedesche ed austriache con varie manifestazioni. Particolarmente in Giappone fin dal 2014: mostre, conferenze, concerti hanno avuto come argomento i campi di prigionia ed i loro protagonisti. Inoltre ogni anno si ricorda la prima esecuzione della Nona Sinfonia di Beethoven da parte del’orchestra dei prigionieri tedeschi. Anche una mostra di materiali documentaristici dell’università giapponese di Kobe e la Città di Kasai allestita presso la bilioteca di St. Polten in Austria con la collaborazione di Nikos Kahovec pronipote di uno dei reduci, fino al 13 marzo 2020.

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UN PICCOLO RICORDO

Un regalo a Nonna Alda Barisi nel suo compleanno per ringraziarla di averci fatto conoscere questa vicenda così particolare e veramente poco conosciuta. Incorniciando la riproduzione del quadro di A.Kircher riproducente la nave assieme a copie delle foto superstiti di quella esperienza bellica e soprattutto umana di 100 anni fa.

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Nella la stesura di queste note ringrazio per la collaborazione e gli incoraggiamenti: Sandra Tremul, Roberto Todero, Marina Rossi, Benedikt Vogl. Trieste, dicembre 2019.

Nella ricerca i libri che sono stati consultati

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Peter Pantzer – Nana Miyata

FRIEDRICH KIRCHNER MIT DER SMS KAISERIN ELISABETH IN OSTASIEN Das tagenbuch eines unteroffiziers der kuk Kriegsmarine 1913-1920

Vandenhoeck  Ruprecht Verlage 2019

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Liliana Pajola

LA MARINA DA GUERRA AUSTRO-UNGARICA Nei quadri di Alexander Kircher pittore triestino dimenticato

Luglio editore 2018  

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Alfred von Kudelka

ROTTA SU TRIESTE

LEG Libreria editrice Goriziana 2010  

ADJUSTIERUNGSVORSCHIRIFTEN FUR DIE KUK KRIEGSMARINE 1873-1891-1910/12

Verlag Militaria 2011  

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Koopertinspartner, NO Landesbibliothek, NO Landesarchiv, Landessammlingen NO, Univ.Kobe, Stadt  Kasai

AONOGAHARA- OSTERREICHISCHE KRIEGSGEFANNGENER IN JAPAN 1914-1920

Landesbibliothek Museum Niederosterreich St. Polten NO Museum Betriebs 2019  

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Enishi Shobo – Teruoka Takahashi

STORIA DEL CAMPO DI PRIGIONIA TEDESCO MARUGAME
Edizioni  Transview 2014  

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Marco Cimmino

BREVE STORIA DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE I 1914-1916

Gaspari editore 2017  

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Paolo Parovel

L’IDENTITÀ CANCELLATA: L’ITALIANIZZAZIONE FORZATA DEI COGNOMI, NOMI E TOPONIMI, NELLA VENEZIA GIULIA DAL 1919 AL 1945, CON GLI ELENCHI DELLE PROVINCE DI TRIESTE, GORIZIA, ISTRIA…

Eugenio Parovel Editore – 1985

Siti web consultati:

https://www.facebook.com/smskaserinelisabeth.cirkalo

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